Tempo anima
CUORI INDIGENI. Ci si affanna per quasi tutta l’esistenza a cercare qualcosa di indefinito e, la vita intorno a noi passa inosservata mentre, guardiamo le cose nel loro guscio irreale come fossero pupazzi inerti e statici, sempre pronti nello stesso posto e punto. In generale è così, quando il cuore come antenna cosmico-ricevente (e sede del sentimento dove anch’esso è logorato come strumento provvisorio per l’emozione sfuggente) è stata dimenticata-disconnessa. Dimenticato cuore, come suprema valvola Veggente che, con il suo battito incessante ricorda che, la vita non può mai essere statica nella sua magica velata realtà ma, fluida scorrevole cangiante. Non all’esterno come materia statica, ma all’interno che, come modulatore di frequenza mantiene il ritmo, mentre monitora la Vita che, se ha coraggio ascende, perché ascolta ogni giorno una nuova musica che, il mondo vitale gli rimanda e rivela. Nella fretta cercando sempre qualcosa, senza questo Ascolto, mentre ci si lascia trascinare dalla corrente statica e fissa come un orologio lineare, tutto appare sempre lo stesso e, tutto si dà per scontato. Allora malgrado le vite sembrano piene di molto fare…l’Essere è sempre in una sorte di insoddisfazione che, cerca di riempire, inventando sempre nuovi metodi per non ascoltare il ritmo vitale, poiché lo scambia per il Tempo che segna l’allontanarsi delle cose, allora sfugge. Teme questo fiume che, giorno per giorno lo travolge, fino ad inghiottirlo. Non sa che può creare delle dighe, invertirlo o addirittura fermarlo per cambiare direzione e…anche farlo risalire. Ma lui dice che è impossibile perché la sua mente progredita gli impone così. L’indigeno è solitario nel suo Tempo. Comunicativo e selvaggio, attraverso la sua personale tele-Visione, Vede e danza al ritmo dell’energia che governa tutte le cose ed esseri viventi. In questo lasciarsi penetrare, i suoni intorno non sono rumori o brusii predefiniti ma, veri e propri linguaggi differenti, ricchi di profonde misteriche verità. Il cuore Indigeno, percepisce ogni sfumatura del flusso cosmico (anche il grido soffocato in una notte di tempesta…) ed in questa vigile apertura, scorge che il tempo non si allontana, perché lui non scappa ma gli va incontro, con fierezza e reverenziale umiltà. I cuori indigeni, che con la loro mente cardiaca, vivono ancora all’unisono con la creazione e la voce degli antenati, si ritrovano e riconoscono solo col Sentire. Attraverso lo sguardo aperto, scoprono che ogni cosa è impregnata di energia fluttuante come il soffio della vita, mentre ascoltano il battito di un sasso, di un cane, di un uomo, di un albero, poiché tutti sono una nota, legati da fili d’argento come in una immensa orchestra-ragnatela di Luce ed unicità. Quando cercano sanno ri-trovare ciò che hanno dimenticato, perché lo trovano nel Silenzio. Il cuore indigeno, caro amico, oggi esiste ancora (non solo allontanato verso una triste riserva, o su qualche isola sperduta o nella foresta…). Lo puoi riconoscere (se il tuo cuore selvaggio batte…) sembra distante…perché è una cosa sola con l’Infinito, singolare, non interessato alle favole dei bianchi sulla fasulla fratellanza, eppure fedeli alleati con ogni anima che li attraversa. Dolci ma, con lo sguardo ribelle e feroce come un animale braccato, verso tutto ciò che mina la libertà e lealtà, verso il Grande Spirito che, alita e nutre tutti gli esseri del mondo, anche…gli orologi statici in cerca di libertà. …Se vedi…un matto che parla con una lucertola…un clown che ride del dramma misterioso della vita…un artista solitario con le tasche piene di monete…un giustiziere con il dardo del sole…o un uomo/donna in frak ed in abito da sera a colazione…forse è un Cuore indigeno… Anima Indigena : ogni Essere/legame diretto con l'Infinito. #coscienzacosmica #tempoanima foto-arte Maria Erovereti.